tra perdono e fiducia
E sulla fiducia, riporto qui un testo che tengo sempre nel cellulare e che considero uno dei frammenti spirituali più rilevanti del XX secolo. La sua autrice, Etty Hillesum, che morì ad Auschwitz, scrive: «Non mi sento catturata dagli artigli di nessuno, mi sento solo nelle braccia di Dio, per dirlo nel miglior modo. È lo stesso che io sia seduta qui davanti al mio amato scrittoio oppure che viva, tra un mese, in un’abitazione povera del quartiere giudaico, o forse in un campo di lavoro sotto la custodia delle SS. Credo che sempre e ovunque mi sentirò nelle braccia di Dio. Forse mi distruggeranno fisicamente, ma niente di più. Forse cadrò, presa dalla disperazione e dovrò sopportare privazioni che non potrei immaginare neanche nelle mie fantasie più nere. Ma, senza dubbio, tutto è insignificante se si misura con l’immenso sentimento di fiducia in Dio e con le possibilità che mi offrono le esperienze interiori» (Diario, 11 luglio 1942).