Vorrei porle una domanda riguardo lo stato di bardo. Se ne parla solo nel buddhismo tibetano o anche in altre tradizioni? È vero che sarebbe importante prepararsi in vita ad affrontarlo? Secondo i buddhisti sarebbe necessaria una guida per attraversarlo e così evitare, se non sbaglio, ulteriori incarnazioni... Questo concetto esiste anche nel cristianesimo esoterico? Come mai nel cristianesimo corrente non se ne parla?


La ringrazio per questa domanda che mi dà modo di trattare uno degli insegnamenti più importanti della Gnosi, eliminato dopo il IV secolo dalle dottrine del Cristianesimo ufficiale.
In alcune scuole del buddismo, con il termine bardo si intende uno stato intermedio di transizione tra la morte e la rinascita. Una descrizione dettagliata di esso si ritrova nel Bardo Thodol, il Libro tibetano dei morti o più correttamente Il Libro tibetano del vivere e del morire. Questo testo fu composto dal grande maestro Padma Sambhava fra l’VIII e il IX secolo e venne poi nascosto per essere ritrovato solo nel XIV secolo. I nostri lettori noteranno l’analogia di questo evento con quello dei testi gnostici nascosti dopo il IV secolo e poi ritrovati a Nag Hammadi. In questo libro, lo stato di bardo viene descritto come l’intervallo tra la morte e la rinascita, tra il sonno e la veglia, ma anche fra la fine di un periodo della nostra vita e un altro.