Gent. Dott. Bertolini,
vorrei mi spiegasse che insegnamenti potrei trarre dallo studio della Gnosi. Chi è “lo gnostico”? Mi chiedo come mai non ne abbia mai sentito parlare nell’ambiente cattolico che ho frequentato per tanti anni. Esistono dei luoghi dove si pratica lo gnosticismo, e se sì, quali sono?
Gentile lettrice, la ringrazio intanto per le sue interessantissime domande.
Iniziamo dalla questione chi è lo gnostico? Questo termine ha un’origine molto remota e nell’antica Grecia indicava colui che ricercava una conoscenza speciale, la Gnosi. Essa era definita come una forma di consapevolezza superiore, di origine divina: Platone e Aristotele (IV secolo a.C.) ne parlavano come di un’illuminazione improvvisa, un’esperienza diretta e personale della dimensione spirituale.
Secoli dopo ritroviamo questa concezione nelle correnti di gnosi pagana che si diffusero soprattutto ad Alessandria d’Egitto, come il neopitagorismo e il neoplatonismo. In questa città, punto d’incontro fra cultura egizia, ellenica, ebraica e orientale, grazie a Filone Alessandrino si era anche sviluppata una corrente di Gnosi ebraica.