tra perdono e fiducia
Possono esserci un grande lavoro personale e un fine senso spirituale, ma se c’è carenza di perdono e di fiducia, tutto questo non avrà solidità. Con i piedi di argilla, la statua di Nabucodonosor crollerà.
Riprendo una testimonianza di Jon Cortina, pubblicata nel libro Dio senza Dio, il quale fu in Salvador durante gli anni di violenza. L’esercito puniva spesso la popolazione contadina, accusata di rifornire la guerriglia. La sua “operazione di pulizia” consisteva nel massacrare la popolazione, ucciderla, violentare le donne… In alcuni casi, all’approssimarsi dei camion militari molti uomini fuggivano, lasciando nel paese donne, bambini e anziani. La guerriglia contrattaccò e l’esercito dovette ripiegare. Quando i fuggitivi ritornarono, dovettero assistere a uno spettacolo dantesco. Dopo qualche ora, vagando qua e là, Jon vide «… che alcune madri davano il proprio sangue per salvare la vita a tre o quattro soldati che, poco prima, avevano assassinato le loro figlie». Per lui fu, ancora una volta, il perdono del crocifisso. Questo perdono senza condizioni non è una possibilità dell’uomo. Perché lo fecero? Solo il mistero e la grazia poterono far sì che quelle madri realizzassero un atto sovrumano di amore per il nemico.