Due conclusioni. La prima, la bellezza esteriore affascina, ma è insufficiente. L’interiorità è indispensabile. Dopo aver visitato la cattedrale di Burgos, un’autentica filigrana, giunsi a quella di León, che mi sembrò alquanto austera. Entrando, la luce filtrava dalle vetrate e creava un interno multicolore di incomparabile bellezza. Esterno e interno, apparenza ed essere, un dialogo tanto difficile quanto fecondo. Non stupisce che Santa Teresa di Gesù scrisse un libro intitolato Le Dimore o Il castello interiore. Nell’Antico Testamento, Dio raccomanda a Samuele di ungere un uomo come re d’Israele. Quale criterio deve usare per scegliere la persona adeguata? Questa è l’indicazione: «Non badare al suo aspetto e all’altezza della sua statura, poiché l’ho respinto; perché l’uomo non vede quello che vede Dio: l’uomo infatti guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore» (I Sam. 16, 7). Non esiste vita spirituale profonda senza radicamento nel cuore, non tanto come sede dei sentimenti, quanto come nucleo della coscienza e della persona. Non basta vedere l’esteriorità della cattedrale di Chartres, né ammirare le sue due diverse torri, e nemmeno contemplare le sue sculture. Bisogna entrare e immergersi nella sua interiorità.
UN LABIRINTO VERSO IL MISTERO
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- Scritto da LLUÍS SERRA LLANSANA
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