un labirinto verso il mistero

Visitai la cattedrale di Chartres due anni prima che l’UNESCO la dichiarasse, nel 1979, Patrimonio dell’Umanità. Insieme a un amico australiano, visitammo per circa quattro ore la cattedrale, contemplando la sua bellezza sia esterna che interna. Questo gioiello del gotico francese ci affascinò. La sera, prima di cena, già di ritorno a Parigi, passammo per Versailles, un palazzo affacciato sui propri giardini. Un complesso che, nello stesso anno della cattedrale, ottenne la dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità. Nonostante la mattina mi fossi imbevuto della spiritualità e del sentimento profondo della costruzione cattedralizia, non potei evitare una sensazione di vanità di fronte al famoso parco di Luigi XIV. Bellissimo, ma vuoto dei significati capaci di traghettarti verso l’aldilà. Qualche anno dopo tornai a Chartres e visitai la cattedrale e le sue nuove porte. Questa volta da solo. Quando si entra dalla porta principale, si osserva al suolo un grande labirinto circolare. Ha un accesso che segna l’inizio di un tracciato verso il suo centro. Percorsi lentamente i poco più di 260 metri di lunghezza. In alcuni momenti mi sembrava di avvicinarmi alla meta, poi il cammino mi allontanava di nuovo. Finalmente, giunsi al centro.