Pagina 4 di 4
Come Maddalena, preparano all’amore e ai riti che accompagnano la sepoltura. Una estate dei miei quarant’anni, studio in una biblioteca francese cercando i testi antichi che per primi parlano di questo mito: gli unici frammenti a noi pervenuti sono stati scritti da quell’autore greco del sogno. Si sono saldati due frammenti, in modo improvviso: mi sono profondamente commossa, perché ho capito di essere nel solco del mio destino, che era stato già scritto e che io seguivo. Fu uno schianto, di fronte a cui rimasi così sorpresa da provare brividi di freddo e una sorta di labirintite. Il corpo fatica a reggere questi eventi:” il telaio scricchiola”, scriveva Rilke. Nel tempo, capii che l’archetipo della grazia mi aveva toccato, mi avvolgeva, e a poco a poco nel tempo riusciva ad aiutarmi a mettere insieme pezzi lacerati della mia storia e a condurmi dove sono, perché ha a cuore i casi disperati ed è capace di miracoli.
Un ultimo piccolo esempio: quando il mio primo analista era malato, preparandosi al passaggio nell’altra dimensione, parlava poco e in modo essenziale. Mi chiese di un sogno: «Prendevo l’autobus numero uno per andare a Verona», gli dissi. «Sarà per te la città del vero», mi rispose. Qualche anno dopo, in modo del tutto inaspettato, imprevedibile (e catastrofico), mi trasferii a Verona, dove vivo tuttora. Dove ho trovato gli aspetti più veri di me stessa, imparando a viverli.
Un ultimo piccolo esempio: quando il mio primo analista era malato, preparandosi al passaggio nell’altra dimensione, parlava poco e in modo essenziale. Mi chiese di un sogno: «Prendevo l’autobus numero uno per andare a Verona», gli dissi. «Sarà per te la città del vero», mi rispose. Qualche anno dopo, in modo del tutto inaspettato, imprevedibile (e catastrofico), mi trasferii a Verona, dove vivo tuttora. Dove ho trovato gli aspetti più veri di me stessa, imparando a viverli.