Gentile dott.ssa Finetti,
sono una donna di 42 anni che ieri ha guardato con ansia l’esito di un test di gravidanza… Paura ed emozione insieme. Paura per un evento che sembrava far esplodere la mia decisione di non avere figli, mentre un’emozione ancestrale mi faceva sbandare la mente. Che cosa è giusto e che cosa è sbagliato? Mi chiedevo… in quei minuti di attesa che mi rivelavano un’assenza, e la ripresa di una giornata qualsiasi.
In un tempo ormai antico, la maternità e il parto non erano una scelta per la donna, quanto un evento di magico mistero. La donna semplicemente seguiva il suo ritmo naturale, associando il battito del suo cuore a quello della madre terra. La natura stessa dettava il destino dei figli, compreso quello relativo alle malattie, alle calamità, alle morti violente. La riproduzione dell’essere umano era molto più simile a quella degli animali, nel ciclo naturale di morte e rinascita. La madre primitiva era molto più simile a una leonessa…
Nessuno sapeva come interferire nel ciclo della vita, sviluppando in questo modo un sentimento di religioso timore verso le forze della natura e i loro dei. Andare verso lo sviluppo della mente razionale, del controllo sugli eventi naturali, lo sviluppo della medicina positivista e lo studio del corpo umano, la scienza … hanno modificato via via l’uomo, da creatura naturale figlia del bios della terra, a creatura indipendente che sviluppava il suo “io sono” nei confronti del pianeta che gli donava la vita biologica. Molti si chiedono se in questo passaggio non vi sia stato l’intervento di una forza superiore… stellare o spirituale che sia, non fa molta differenza…