Preghiera e meditazione si alternano quindi a discese nelle zone oscure della nostra Ombra dove si cerca di portare guarigione attraverso Conoscenza e Amore. Possiamo dire che una pratica equilibrata ed efficace vede il percorso spirituale in parallelo a quello psicoterapeutico: sinergicamente essi aiutano l’iniziato a integrare i propri demoni e ad aprirsi agli spazi luminosi dell’Anima superiore. Credo che, per illustrare questa esperienza, l’immagine più evocativa sia quella del viaggio iniziatico di Dante che narra la sua discesa agli Inferi, la salita di un Monte e l’ascesa ai Cieli (tre rispettive parti dell’inconscio). Per quanto riguarda la sua domanda, se la Gnosi possa essere considerata uno strumento “attivo” di conoscenza dei contenuti inconsci, attraverso sogni e insight, le rispondo affermativamente. Entrambi sono strumenti che lo gnostico utilizza attivamente per avere dei contatti con l’invisibile. Gli insight si verificano quando si svolge una regolare e intensa pratica interiore che ha come fulcro il Ricordo di sé: se l’intenzione è costante essi possono avvenire inaspettatamente in qualsiasi istante, non necessariamente nei momenti di preghiera e meditazione. I sogni, se si possiedono le giuste chiavi, hanno un ruolo fondamentale nella conoscenza di sé in quanto, attraverso di essi, l’inconscio comunica con la mente cosciente in modo diretto e senza filtri.
GNOSI E INCONSCIO
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- Scritto da ANDREA BERTOLINI
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