Dio è qui presente e non  lo sapevo

L’inizio di questo cammino solitamente è molto diverso. In molti casi, avviene una trasmissione familiare che passa dai genitori ai figli, educati a questi valori. Si entra così nella dinamica della tradizione, anche se esiste un momento nel quale la fede ricevuta deve integrarsi e convertirsi in una scelta personale che accetta il dono ricevuto. Ma non è questo l’unico cammino. Ci sono molti altri itinerari con grandi differenze. Come nel caso di Saulo di Tarso. Quando Saulo si trova nel cammino verso Damasco e si trova nelle sue vicinanze, secondo il racconto degli Atti degli Apostoli (9: 3,5), si legge: «All’improvviso, lo avvolse una luce dal cielo. Cadde a terra e sentì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. Egli domandò: “Chi sei, o Signore?”. Gli rispose: “Io sono Gesù, che tu perseguiti”». Il racconto ricorda che quando Saulo si alzò da terra, per quanto aprisse gli occhi, non vedeva nulla. Per vedere tutto, bisogna immergersi nella cecità e non vedere nulla. Dovrà essere condotto per mano per arrivare a Damasco. Saulo arriverà a chiamarsi Paolo. La caduta è l’inizio di un processo personale che richiede il suo tempo. L’eccesso di luce provoca la perdita di visione. Dall’oscurità sorgerà una nuova luce. Come nel caso di Edith Stein, ebrea e discepola di Husserl. A quindici anni abbandonò le pratiche rituali della sinagoga in cerca di nuove risposte. Anni dopo, un fatto apparentemente anonimo la impattò fortemente. Osservò «come una popolana entrava nella cattedrale di Francoforte, con la cesta della spesa, fermandosi un attimo per pregare». Ella commentò: «Questo per me fu qualcosa di completamente nuovo». Non c’era una celebrazione, cioè: «Qui una persona entrò in una chiesa deserta, come se andasse a conversare nell’intimità. Non ho potuto dimenticare l’accaduto». Poco dopo aver compiuto trent’anni, nella biblioteca familiare di una sua amica, trovò la bibliografia di Santa Teresa d’Avila, che lesse interamente durante la notte, senza addormentarsi. Fu per questo che scelse il cattolicesimo e fu monaca carmelitana. Il 9 agosto del 1941, a 50 anni, morì in una camera a gas del campo di sterminio di Auschwitz. Ogni persona ha il suo cammino per giungere a Dio.