a proposito di sogni

Gent.ma Dott.ssa Valerio, è vero quanto dicono dei sogni, cioè che possiamo porre al nostro inconscio delle domande ed ottenere delle indicazioni capaci di farci uscire da una situazione difficile? La ringrazio in anticipo per la sua gentile risposta.


Quando non riusciamo ad affrontare una situazione difficile e non troviamo vie d’uscita, la saggezza popolare consiglia di “dormirci su”.Se ci riusciamo (e non è sempre scontato) ci soccorrono i sogni. Per porre la domanda all’inconscio possiamo concentrarci prima di prendere sonno, oppure mettere un oggetto sotto il cuscino: una monetina, un piccolo frutto, una conchiglia. Questo il consiglio dell’etnopsicologo Tobie Nathan, che lo mutua dai guaritori tradizionali.
Davanti a un problema che viene loro posto, essi compiono una divinazione: interrogano la sabbia, il piombo fuso, l’acqua, i cauri. Chiedono a “qualcun altro”, aprono un’altra dimensione, sollevando il malato da tormentose inchieste, poiché sanno che il disordine viene da altrove, da luoghi del passato, da interazioni con amici e nemici, da lasciti irrisolti di antenati. Noi abbiamo perso i saperi degli antichi indovini, che leggevano nel volo degli uccelli, nello stormire delle querce, nelle interiora degli animali le tracce dei nostri destini. Così poniamo la domanda ai sogni.