la donna dal volto felino

Gentile dott.ssa Finetti, 

ho sognato un animale selvaggio, un felino, un misto fra una pantera e un giaguaro, che mi guardava dritto negli occhi ed era inferocito. Nel sogno sono tranquilla, e gli chiedo perché sia così arrabbiato, allora la scena cambia e lo vedo camminare avanti e indietro all’interno di una gabbia, tipo quelle di un circo. Allora vado ad aprirgli il cancello in ferro, nel quale trovo già infilata la chiave, e lo vedo balzare fuori e dirigersi correndo verso un bosco poco distante. La scena cambia e una donna con il volto del felino è di fronte a me, dicendomi che il mio senso di inferiorità mi impedisce di liberare i miei istinti. Non riesco a comprenderne la connessione…


Il problema degli istinti è molto profondo, poiché riguarda un’epoca della vita dell’essere umano oscurata dal passare dei millenni. Man mano che la civilizzazione, la legge e la società emergevano come direzioni di comportamento, la nostra parte più istintiva e animale, legata profondamente alla Natura, ha subito un impoverimento in considerazione e importanza.
Per qualcuno l’istinto in ombra si libera allora con atti di ferocia e di sopraffazione, in altri, rimane totalmente bloccato e inascoltato. C’è una via di mezzo fra questi due estremi? L’io è chiamato a fare da ponte tra l’energia potente degli istinti e la loro manifestazione nel mondo, attraverso il coltivare dei valori altruistici. Come farlo? Cosa manifesta la gabbia?
L’istinto conduce alla spinta di imporre se stessi nel mondo, non in modo negativo, ma come individuazione della propria specificità nel vivere la vita secondo i propri dettami interiori. 
Il proprio modo di fare le cose, i bisogni, l’ascolto delle proprie necessità e la capacità di soddisfarle. La gabbia è forse manifestazione del mondo, con i suoi giudizi, che alimentano il nostro giudice interiore, le impossibilità e le regole morali, culturali e religiose.