zorra
Libertà di fare del proprio corpo quello che si vuole, di essere sessualmente assertive, senza per questo rinunciare a essere «donne reali», come dice Maríe Bas, ma proprio per mostrare al mondo che cos’è davvero una donna reale. Fatta anche di desiderio, dell’andare verso ciò che vuole con forza e decisione, di spinta aggressiva e istintuale.  «E questa puttana, che tanto temevi, è diventata sempre più forte», «E se divento viscerale, da puttana divento sciacallo, e allora sarai nei guai», stiamo parlando della potenza istintuale, di un potere che la donna ha sempre rinunciato ad agire per paura, per giudizio, per auto-giudizio. Davvero l’uomo macho sarebbe nei guai.
C’è un’altra canzone il cui messaggio si avvicina a Zorra, quella di Loredana Bertè presentata al Festival di Sanremo: «Sono la ragazza che con poco si incazza», «sono pazza di me e voglio gridarlo ancora, non ho bisogno di qualcuno che mi perdoni, lo faccio da sola!». «Mi sono odiata abbastanza… Prima ti dicono pazza, e poi ti fanno santa».
Queste canzoni, il film suddetto, e i movimenti di consapevolezza in atto, mi fanno pensare che quest’epoca sia foriera di cambiamenti positivi per il femminile. Forse i tempi sono maturi… 
«Solo era questione di tempo» dice María Bes. Solo è questione di tempo, il femminile si libererà dei pregiudizi millenari, e una nuova potenza si diffonderà nel mondo.