Liberarsi dal gioco seduttivo fine a se stesso necessita il resistere all’agire i soliti impulsi, l’ascoltarsi e osservarsi, soprattutto il percepire le emozioni che emergono nel rinunciare ai soliti schemi che alimentano il vuoto e l’ansia. Questo lavoro su di sé, seppure difficile e a volte doloroso, promette però il migliore dei premi… La costruzione di un sentimento di empatia prima verso se stesse, e poi verso gli altri, l’apprendere a non fuggire di fronte alla visione della propria storia e rimboccarsi le maniche per il cambiamento. L’accesso a risorse personali inaspettate all’io, prima mai esplorate, è la ricchezza per convertirsi in donne responsabili della propria vita e delle proprie scelte, con la possibilità di sviluppare tutti i luoghi interni del proprio essere: del sentimento di sé e per sé, del pensiero libero (dei propri condizionamenti emotivi), di un agire che conduca allo sviluppo del proprio sé e dei propri talenti, in modo unico al mondo.