è necessaria la sofferenza?


Chiunque di noi ha potuto vivere la stessa cosa: provare ad uscire da una crisi ma sentirsi bloccati dalla rabbia, o forse dalla paura o dalla tristezza. Proprio in quel momento Virgilio appare a Dante e gli dice, se veramente vuole lasciare questo luogo: “A te convien tenere altro viaggio”. E lo guida fino alle porte dell’inferno.
Quando l’anima si lamenta, allora forse è il momento di intraprendere un viaggio per scoprire, poco a poco, con molta attenzione e molta pazienza, quell’inferno, quel luogo dove custodiamo tutto ciò che abbiamo condannato e che abita nell’oscurità del nostro cuore: ciò che non abbiamo saputo accogliere, ciò che il mondo ha rifiutato, ciò di cui ci vergognamo, e che piange senza conforto.
In questo consiste il viaggio iniziatico nella tradizione spirituale d’Occidente. 
Non perché l’anima sia fatta solo di lamento, rifiuto o tristezza, ma perché dietro a tutto questo si nascondono dei tesori così grandi, delle perle così belle, una tranquillità così profonda e una felicità capace di dare un senso reale alla nostra vita, da far sì che valga davvero la pena di intraprendere questo importante viaggio.