è necessaria la sofferenza?


La felicità, secondo noi, è un’arte. L’arte di costruire, poco a poco, armonia, significato, ordine, in tutto ciò che si sente abbandonato e rifiutato. Nella tradizione spirituale occidentale è sempre stato così. Tra i pitagorici che, come abbiamo visto nel numero precedente, cercavano di trasformare il lamento dell’anima in musica. Con Gesù Cristo, il quale dopo aver ricevuto il battesimo e incontrato Satana, si è avvicinato agli storpi e agli ammalati per donare loro un po’ della pace che il suo cuore aveva raggiunto. Con l’alchimia, il cui obiettivo consiste nel trasformare il piombo, materia prima grezza, in oro, il metallo più pregiato di tutti…
Pertanto, non è che l’anima consista solo in dolore, pianto e lamento. E neppure è vero che senza sofferenza non possediamo un’anima o non possiamo conoscerla. Perché l’allegria, l’amore, la passione per le cose che facciamo, la speranza, sono anch’esse manifestazioni di quella che chiamiamo anima. È solo che, in questo nostro mondo, governato dal successo e da un benessere falso e superficiale, a volte abbandoniamo l’anima, la lasciamo sola, seppellendo nei suoi angoli più oscuri tutto ciò di cui non siamo capaci di prenderci cura. E così è come nasce il lamento dell’anima, però è anche così, quando ci rendiamo conto che qualcosa non funziona, che può avvenire un cambiamento in noi, che può nascere uno sguardo diverso verso ciò che abita il nostro mondo interiore.
La Divina Commedia, per esempio, un testo che forse potrà sembrare molto complicato e molto lontano da noi, ci parla proprio di questo. Dante ci dice: “Nel mezzo del cammin di nostra vita/mi ritrovai per una selva oscura/che la diritta via era smarrita”. Lui, come chiunque di noi, si sente perso a causa di una crisi. Non riesce a trovare un sentiero che gli permetta di uscire da quel luogo oscuro in cui si trova. All’improvviso, vede una collina illuminata e prova disperatamente a risalirla per raggiungere la sua vetta, bagnata dal sole. Ma dopo i primi passi, un leopardo, un leone e una lupa gli sbarrano la strada.