il senso della propria vita


Solitamente, non sono personaggi mediatici, il denaro non è una loro priorità, né ricercano la fama. Non sono guru in cerca di adorazione, ma persone che, come Gesù, liberano il prossimo dalle catene e lo rendono capace di una vita d’amore. Non stupiscono tanto per la loro saggezza, ma contagiano per il loro livello di essere. Non sono dei visionari, bensì dei mistici. La terapia incontra un limite; la spiritualità, no. 
Teresa di Gesù, la mistica di Avila, sperimentò la sua conversione a 39 anni. Lo scultore Gian Lorenzo Bernini, ne immortalò l’estasi nella statua della Transverberazione, situata nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. La lucidità della monaca non si lascia turbare dalla meraviglia di questi fenomeni. Con i piedi saldi a terra, riconosce l’importanza dell’autoconoscenza: “Ritengo maggior grazia del Signore un giorno di umile conoscenza di sé, anche se a prezzo di grandi afflizioni e sofferenze, che molti di orazione”(Libro delle Fondazioni 5, 16). Nella vita spirituale si possono creare molte illusioni. Gli autoinganni sono frequenti. L’umile autoconoscenza agisce da antidoto efficace. Non esiste una sola via, né un itinerario esclusivo. Teresa sa, grazie alla sua esperienza nel guidare comunità, che: “Il Signore conduce le anime per diverse vie” (Meditazioni sui Cantici, II, 5). Non esiste un criterio rigido. Le biografie sono differenti e svariate. In ognuna di esse si esprime a suo modo la sete di spiritualità e il modo di viverla. In alcuni casi, la terapia non culmina nella cura di una ferita, affinché la persona si mantenga in un’attitudine umile e comprensiva verso gli altri. L’autorealizzazione, il successo, non sempre sono il miglior termometro per valutare la pienezza spirituale.