Animus l'anima nella donna
Gentile dott.ssa Finetti, ho sentito parlare dell’anima di un individuo con termini diversi, di anima o animus, a seconda che si tratti di un uomo o di una donna. Che differenza c’è e cosa significa? Soprattutto, come tale differenza può essermi utile nel lavoro interiore, devo fare qualcosa di diverso da quello che dovrebbe fare un uomo? Grazie
Gent.ma Lettrice, è vero che con il passare del tempo i saperi e le scienze si complicano, nelle specializzazioni così come nelle terminologie. Intanto, i due termini che cita, Anima e Animus (che metto in maiuscolo in quanto differenza coniata da C. G. Jung), come lei ben dice si riferiscono in generale all’anima umana. Jung li differenzia in quanto tale dimensione animica sembra presentare caratteristiche diverse nei due casi. Ma è importante dire subito che non è “matematica” che una donna abbia nel suo profondo un Animus e un uomo un’Anima, così come è vero ad esempio che ci sono mille sfumature nelle nostre tendenze sessuali, a prescindere dalla forma esteriore del nostro corpo.
In termini junghiani, Anima e Animus sono due archetipi fondanti dell'inconscio collettivo (così come lo sono quelli di madre e padre) e rappresentano rispettivamente l'aspetto femminile nella psiche dell'uomo e quello maschile nella psiche della donna. Questa dimensione animica funge da ponte tra la coscienza (il nostro io che si muove con la personalità nel mondo) e l’inconscio (parti della nostra storia, emozioni, funzioni e possibilità scisse dalla coscienza), influenzando il modo in cui interagiamo con noi stessi e con gli altri.
Proverò a dare una descrizione di entrambi, in modo da fornirle una panoramica sintetica.