ti presento joe black
La Morte, da sorella che nasce con la Vita e che sempre ci cammina accanto, si rende accessibile, si fa riconoscere e inizia un dialogo con il protagonista. Insegna che la paura e la sofferenza nascono dalla lotta e dalla mancanza di senso, quando l’amore non regna nel cuore.

Le opere d'arte hanno una proprietà straordinaria, cioè quella di disvelarsi gradualmente in base allo stato di coscienza del fruitore. Per questa ragione, l'opera umana che possa definirsi artistica è "eterna", poiché si rinnova ogni volta che la approcciamo.
Essa è tanto più nuova, cioè "inedita", quanto più noi stessi mutiamo e trasformiamo il nostro essere spirituale a cui l'opera d'arte, per sua stessa natura, è destinata. Questo vale per tutti i linguaggi artistici e per ogni espressione dello spirito che si manifesta attraverso l'Uomo. 
Allora, caro lettore, ti propongo di fare un viaggio lungo la trama di un film famosissimo, dal titolo Vi presento Joe Black, con l'intento di osservarne alcuni contenuti reconditi e di riflettere su uno dei temi più rilevanti per noi umani: la morte. 
Prima di proseguire con la lettura di questo articolo, però, ti chiedo di vedere il film, se non lo conosci. Sarebbe un vero peccato rovinarti la sorpresa. Se invece lo conosci, possiamo iniziare il nostro percorso dalla condivisione di due piccole riflessioni preliminari. La prima riguarda proprio i nostri occhi, o meglio, "gli occhi negli occhi". La comunicazione patinata di Hollywood ha puntato a valorizzare alcuni aspetti del film: gli elementi estetici come l'eccellente fotografia, la bravura degli attori, la bellezza di Brad Pitt, la storia romantica, la passionalità della colonna sonora. 

 

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