Un cristianesimo esoterico che riemerge dietro la cappa delle eresie. Gli insegnamenti di Gesù rivelano misteri spirituali che assumono significati inattesi: salvezza, multiple esistenze, resurrezione... Una profondità psicologica e spirituale che si rivela quanto mai attuale per il cammino di trasformazione degli individui del terzo millennio.
Nel precedente articolo abbiamo visto come la ricerca di risposte sulla vita dopo la morte ci abbia portato a esplorare il Cristianesimo delle origini, senza trovare conferme esplicite sulla reincarnazione nei testi ortodossi, nonostante la sua presenza nel pensiero di Pitagora e Platone. Ma questa è solo la superficie di una storia molto più profonda e affascinante.
Nel dicembre del 1945, vicino al villaggio egiziano di Nag Hammadi, un contadino di nome Muhammad Ali al-Samman fece una scoperta destinata a rivoluzionare la nostra comprensione del Cristianesimo delle origini. Nascosti in una giara sigillata, sepolta nelle sabbie del deserto, giacevano tredici codici in papiro contenenti cinquantadue testi antichi, la maggior parte dei quali totalmente sconosciuti. Questi manoscritti, redatti in Copto, ma tradotti dai loro originali greci, erano sopravvissuti miracolosamente a secoli di persecuzioni e tentativi di distruzione. Quello che emerse da questi antichi papiri fu sconcertante: una visione del Cristianesimo diversa da quella che conosciamo, un Cristianesimo esoterico dove gli insegnamenti di Gesù assumevano significati inattesi. In questi testi, concetti come la reincarnazione non erano considerati eretici, bensì misteri spirituali tramandati in segreto dai primi seguaci del Cristo.