come percepire il proprio valore
Quando ci accorgiamo che un valore infranto dall’altro ci provoca un giudizio pesante, dovremmo indagare sul significato che tale giudizio ha nella nostra storia personale. Potremmo scoprire che la stessa intolleranza all’errore dell’altro è uno specchio di quella che abbiamo per noi stessi, esigendo la nostra perfezione.


 «Non ci sono più i valori di una volta!». Una frase che si sente pronunciare con rassegnazione dagli anziani, quando si trovano di fronte a eventi che stravolgono i codici di comportamento su cui hanno fondato la loro convivenza civile, una morale condivisa e, almeno in apparenza, un’esistenza rassicurante. 
Il tormentone generazionale da sempre si ripete, ogni volta che la rottura di un’abitudine consolidata cambia le regole del gioco e, di conseguenza, scombussola le convenzioni sociali. La trasgressione è vista con sospetto e giudicata destabilizzante, come dire: se il nostro era il mondo migliore, ora si andrà sempre peggio e chissà dove andremo a finire … Scatta automaticamente un verdetto senza appello di catastrofe e fallimento. Accade per piccole cose, legate soprattutto allo stile di vita, che però minacciano l’idea stessa di appartenenza, di identità. «Una persona senza valori», «una società senza valori», si dice in presenza di avvenimenti che creano danno e disagio. Ogni persona, ogni società è costruita su fondamenta che variano da una cultura all’altra e che costituiscono le regole di condotta e di convivenza. Ma ci sono anche altri elementi degni di rispetto e attaccamento, che riguardano invece il mondo delle relazioni nelle loro diverse forme.

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