meditare con fini spirituali
Esistono scarse testimonianze sulle pratiche meditative nel cristianesimo delle origini, ma sappiamo che la meditazione era una pratica spirituale comune tra gli gnostici, poiché era vista come un modo per raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e della natura divina. Una tecnica comune di meditazione utilizzata nella Gnosi antica era la "meditazione contemplativa", che consisteva nel concentrarsi su un'immagine o un simbolo sacro per raggiungere uno stato di trance attiva e ricevere una conoscenza di tipo intuitivo. La meditazione contemplativa è una tecnica che aiuta a concentrarsi sull'essenza divina e a raggiungere una connessione spirituale. Clemente di Alessandria, teologo e padre della Chiesa cristiana del II secolo, descrisse una pratica chiamata "Gnosis angelike", o "conoscenza angelica" che consisteva nell'invocazione di entità angeliche e nella concentrazione sulla propria natura divina interiore. Inoltre, alcuni scritti gnostici come l'Apocrifo di Giovanni e il Libro di Tommaso il Contendente, descrivono tecniche meditative che coinvolgono la visualizzazione di immagini divine e la concentrazione sulla propria consapevolezza interiore. Questi scritti suggeriscono che la meditazione era per gli gnostici cristiani una pratica spirituale importante e che era vista come un modo per raggiungere una maggiore conoscenza e consapevolezza del divino. Attraverso la meditazione, si riteneva che l'individuo potesse accedere alle profondità dell'anima e sperimentare la presenza del Logos, ovvero la parola divina. Possiamo inoltre ricavare alcuni elementi interessanti dalle tecniche conservatesi nell'Esicasmo, chiamato anche lo Yoga cristiano, una pratica che si sviluppò in particolare nell'area della Chiesa ortodossa greca. Anche se Gnosi ed Esicasmo sono due pratiche spirituali distinte, esse hanno alcune affinità che vale la pena sottolineare. Una tecnica di meditazione utilizzata nell'Esicasmo è la "lettura orante": un passo delle Scritture viene letto lentamente e ripetutamente per permettere alla mente di concentrarsi su ogni parola e su ogni significato per percepire il significato profondo del testo. Inoltre, l'Esicasmo utilizzava anche la meditazione su un’icona o un simbolo sacro, per concentrarsi sulla divinità rappresentata e raggiungere con essa una connessione spirituale. Un'altra tecnica esicasta è la "preghiera del cuore", in cui una breve frase o il nome di Gesù vengono ripetuti costantemente in sincronia con la respirazione. Essa aiuta a concentrarsi su Dio e sulla propria relazione con Lui, e a mantenere una mente calma e concentrata.