Avete mai guardato bene un bambino negli occhi? Quanta curiosità, quanta fiducia, quanto stupore, quanta voglia di imparare, perché imparare per lui è ancora giocare. E lo fa muovendosi, esplorando lo spazio. Lo fa parlando e facendo domande. Osando sempre.
Può arrivare un giorno, per quel bambino, in cui si innalzeranno degli ostacoli contro i quali la sua innocenza andrà a sbattere: rimproveri, divieti, disattenzione, tradimento. E si farà male.
Poi il bambino crescerà e quel male si sarà intanto insabbiato come un serpente che striscia nascosto tra le dune e che può uscire di scatto a mordere non appena sente il pericolo di essere calpestato.
Certe frasi ascoltate da quel bambino diventano convinzioni, giudizi, opinioni.
Immaginiamo ora di guardare bene negli occhi quel bambino cresciuto: dov’è finita tutta la meraviglia di un tempo? Sembra appannata e incrostata di sospetto e paura.
Tutto perduto? No, riprendere quello sguardo è possibile. Iniziando da subito e rendendo ciò lo scopo più importante della propria vita.
Si tratta di scavare nella sabbia sporcandosi le mani e trovare il serpente. Osservarlo e rispettarlo perché lui può indicare la direzione.
Questo è cominciare a Lavorare e a Ricordarsi di sé. Incamminarsi per tornare a casa.