Dio è qui presente e non  lo sapevo

Gent.mo Prof. Serra,

abituati al mondo scientifico-razionale, per molti di noi è difficile credere in Dio, a meno che non sia anche questa "fede" un'operazione razionale o di compensazione emotiva. Sono una persona di queste, molto razionale. Leggo e ascolto che Dio non può essere compreso con la mente, e lo vedo in me... e sento che è vero. Ma qui nasce il problema. Per chi come me non segue una data religione o gruppo spirituale, ci sono dei modi, delle pratiche che mi può consigliare per poter iniziare a percepire Dio e farne, come alcuni dicono, "esperienza"? Grazie per la sua risposta.


Ci sono risposte che possono acquisire valore quando vanno oltre i limiti della domanda. Nel suo caso, non mi ridurrò a uno scenario mentale, molto in risonanza con un mondo scientifico-razionale. Vorrei approcciare la questione da una prospettiva biblica per incoraggiare un cammino di ricerca e di apertura. Anziché partire dalle idee e dai pensieri, risorse abituali della mente, possiamo concentrarci sull’amore. Soren Kierkegaard afferma che: «L’amore è un assunto della coscienza e, pertanto, non è un assunto dell’istinto e dell’inclinazione, né del sentimento, né un assunto del calcolo razionale». Nella prima lettera di Giovanni leggiamo: «Chi non ama non conosce Dio, perché Dio è amore». Questa affermazione ci sposta dal campo abituale del dibattito. L’amore è il cammino dell’Amore.