Quante volte siamo sorpresi da eventi inaspettati, da presentimenti, dalla sensazione che una presenza aleggi intorno a noi, da sincronicità inspiegabili, da voci e parole che pronunciamo e che non avevamo pensato. Quante volte restiamo sgomenti da paure impalpabili, dal fallimento dei nostri propositi e della nostra volontà, dal ripetersi inesorabile di dipendenze da cui vorremmo liberarci. Quante volte ci inonda una commozione improvvisa, una gioia più grande di noi, un trasalimento nel confonderci con la bellezza di una foglia, il profumo di una brezza, un colore di cielo, uno sguardo sorridente. Sono attimi in cui percepiamo che il nostro essere poggia su un sostrato potente e ricco, che ci sostanzia e ci accomuna tutti.
Le nostre radici affondano nell’inconscio, in cui si stratificano le vite di quanti hanno vissuto prima di noi, i nostri antenati, le loro parole e i loro gesti, fino alle memorie di tutti gli organismi viventi. I nostri piedi toccano il nostro inconscio personale, che ci riguarda ed è in dialogo con noi; più a fondo sta quello collettivo, che contiene il mistero delle cose, il loro lato paradossale e nascosto.
I sogni, è stato detto, sono il sentiero dorato che collega coscienza e inconscio; sono preziosi messaggeri che da sempre vengono rispettati, augurati, ascoltati. Nell’antichità e in molte civiltà attuali è prassi comune raccontarli e seguirli: sono per tutti e di tutti, e danno indicazioni preziose e precise su chi è lontano, sulle malattie e la morte, sul comportamento da tenere, sulle relazioni umane, sulla situazione in cui ti sei venuto a trovare e di cui sei inconsapevole, sul tuo rapporto con gli abitanti dell’altrove. Per questo al mattino si sta quieti, in silenzio, per non lasciarli svanire, e portarli nella luce della coscienza.
IL SENTIERO DORATO DEI SOGNI
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- Scritto da GIULIA VALERIO
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