Gentile Redazione,
Vi scrivo questa email perché sono stanco. Ho 78 anni e quattro mesi fa ho perso mia moglie, con la quale sono stato insieme per 43 anni. Ogni tanto, quando mi sveglio al mattino e vedo il suo posto vuoto nel letto, sento che non ce la faccio più. Ho seguito gli insegnamenti di Gurdjieff e la Quarta Via negli ultimi dieci anni della mia vita, e ora è come se avessi perso tutto. Gli anni di Ricordo di Sé sembrano non essere serviti. Firmo questa lettera con gli occhi pieni di lacrime.
Cristoforo.
Ciao Cristoforo, possiamo darti del tu? Ti immaginiamo nel tuo lettone da solo, e ci dispiace davvero tanto per quello che stai vivendo. La prima cosa che vogliamo dirti è che noi ci siamo. Se hai bisogno di compagnia o anche solo di stare in silenzio o di piangere con qualcuno di noi, ricorda che noi ci siamo, al di là del fatto che tu faccia o meno parte dei nostri gruppi. Tutti coloro che conoscono Gurdjieff e hanno lavorato con le sue idee sono per noi dei fratelli, indipendentemente dal fatto che condividano o meno la nostra visione sulle sue idee. Perché, caro Cristoforo, il luogo in cui ti trovi è quello della Verità, della rottura delle illusioni. È per questo che l'unica risposta che possiamo darti, sperando che tocchi il tuo cuore, deve essere intrisa di quella stessa verità che vivi ogni giorno. Per questo motivo vogliamo dirti che anche Gurdjieff stesso, anche il più grande dei maestri, proverebbe la stessa identica solitudine e desolazione che stai provando tu in questo momento. Non stiamo parlando di un raffreddore o di un mal di denti. Tua moglie è scomparsa, l’amore della tua vita se n'è andato e questo fa davvero tanto male. Altro che l’imperturbabile continenza del Buddha! Una cosa così sconvolge il cuore! Te lo schiaccia! Quello che tu stai vivendo afferra le viscere e le stravolge.