Gent.ma dott.ssa Valerio,
ho sentito dire che la lettura di fiabe può avere un'azione terapeutica sulla nostra storia e sulle nostre ferite. Mi piacerebbe saperne di più attraverso il suo parere. Cosa rende la lettura delle fiabe così terapeutico? È possibile estendere questa lettura anche ai nostri sogni? Cioè considerarli alla stregua di fiabe che ci vedono protagonisti... Grazie per la sua risposta.
Grazie per questa bella domanda, che ispira il tempo delle feste e delle rinascite. Come lei ben scrive, le fiabe, i sogni e i miti hanno un linguaggio comune, fondato sul nostro modo di pensare spontaneo e non indirizzato, che procede naturalmente e senza sforzo, senza l’intervento e la fatica dell’Io, estraneo al tempo dell’interesse, della logica causa-effetto, della performance e della produttività. Nasce spontaneamente e segue un suo fluire, procede per immagini, fantastica e gioca, distaccandosi dalla realtà, ed è guidato da motivi inconsci, archetipici. Questo tipo di comprensione non soltanto è riposante, ma genera nuove energie, ricreando uno stato di benessere e connettendoci al nostro processo individuativo: ecco il primo effetto terapeutico che otteniamo se ci rivolgiamo all’ascolto di favole antiche.