Gent.ma dott.ssa Valerio,
sono un uomo di 33 anni che si prepara, dopo qualche anno di fidanzamento, ad assumersi delle responsabilità, progettare dei figli, una famiglia. Mi sento un po' diviso, una parte di me vorrebbe ancora esplorare, avere nuove relazioni, un'altra parte desidera stare accanto alla donna che ama e avere stabilità. Qualche sera fa mi addormentavo pensando a questo, e la mattina ho ricordato con vividezza un sogno: ero in un bosco, vedevo una piccola casa, e tanta gente che mi dava un senso di oppressione; vedo due capre che stanno per essere sgozzate, mi avvicino all'anziano che sembrava il capo e gli chiedo il perché di quel sacrificio. Mi sveglio. Vorrei conoscere il suo punto di vista su questo sogno che mi ha lasciato un po' angosciato.
Caro gentile lettore,
la ringrazio per avermi scritto e posto una domanda così personale e importante. Comprendo il suo dilemma, che tocca uno dei misteri più profondi e trasformativi della nostra vita: quello dell’amore, sentimento che per sua natura ci insegna la paradossalità dell’esistenza. Quando ci tocca e ci coinvolge (a volte travolge), proviamo nel medesimo istante il bisogno di stare sempre insieme all’amato e un potenziato desiderio di libertà: dipendenza e indipendenza sono indissolubilmente legate, facce di una stessa medaglia.