Nel qui e ora dell’atto creativo c’è un’intima connessione con la parte vera e originale di sé, che è capace di un nuovo parto che costantemente si rinnova, in contatto con quel grembo dal quale emerge ogni forma di vita.
Nell’immaginario collettivo, parlare d’arte evoca la dimensione dell’Opera, un’espressione di talento alto e riconosciuto, seppure in alcuni casi possa trattarsi di una valutazione condizionata dalla cultura dominante. Ci vengono però in mente le opere d’arte dei grandi maestri, quelle che siamo abituati ad ammirare nei musei e il cui fascino resiste col passar dei secoli, oppure in chiari e unanimi esempi di equilibrio e armonia. In questi casi l’artista è probabilmente in contatto con una dimensione di bellezza che plasma attraverso le sue capacità peculiari. Qui s’incontrano il folle e fertile caos della dimensione creativa, e il rigore dello studio applicato.
Il nostro tentativo è quello di sganciare il termine “arte” dalla perfezione delle alte vette, per tradurlo con “espressione di sé”, senz’altro meno perfetta, ma altrettanto aurea. Ovviamente, senza la pretesa di essere esaustivi, muovendoci in un campo infinito come quello della creatività. Si tratta di uscire dai nostri schemi mentali e comportamentali che ingabbiano l’espressione di noi stessi ai pochi e limitati modi d’essere che ci permettiamo.
Quando un terapeuta, ad esempio, chiede di produrre un disegno, magari l’immagine di un sogno, oppure di un’emozione vissuta, oppure di scrivere una poesia per trasmettere sentimenti altrimenti inesprimibili, le difese più comuni sono: «Ma io non so disegnare!», «A scuola ero negato…», «No, non sono un poeta!» o un laconico «Non sono capace…». Se guardassimo ciò che queste persone sono poi in grado di fare, una volta superate le barriere del giudizio, rimarremmo spesso stupefatti dalla potenza espressiva delle loro produzioni. A volte bellissime, ci aprono le porte sulla visione di un mondo di energia potente: l’inconscio, la cui espressione in quei momenti non è intralciata da limiti concettuali e pregiudizi.