L'amore per se stessi
Delle tante sfumature d’amore, forse la più sconosciuta. Nessuno ne parla, nessuno ci insegna come farlo, se non nell’accezione che osserviamo in noi e intorno a noi, con atti di egoismo e predominio che però non soddisfano il nostro profondo bisogno di amarci e sentirci amati così come siamo.


La verità, vi prego, sull’amore. Così si intitola una raccolta scritta negli anni Trenta dal poeta inglese W.H. Auden e pubblicata in italiano da Adelphi. Nella prima delle poesie, intitolata come la stessa raccolta, i versi dondolano tra immagini contrastanti di grande impatto emotivo, alternate in una simbologia fatta di quotidianità nobile e meschina, sontuosa e ordinaria. Proprio come siamo fatti noi.  
Alla fine di alcune strofe, si ripete come un ritornello la richiesta, espressa nel titolo, di verità sull’amore nelle mille sfaccettature che può assumere: come sia, a cosa assomigli, quanto duri e dove si trovi. E apre possibilità su cosa ognuno possa pensare secondo la propria esperienza, su come si manifesti, come si intenda, come si viva.
I greci distinguevano diversi tipi di amore con altrettanti termini differenti: dall’amore passionale eros, all’amore parentale storgé; dall’amore amicale philia, all’amore incondizionato e sacrificale agape; dall’amore impulsivo himeros, all’amore per ciò che si fa thelema. Ma anche l’amore tossico mania, e quello più gioioso e gratuitamente unitivo charis: una grazia. Tante differenze, tante modalità e tutte legate alla relazione con l’altro. Ma esiste anche una definizione che si riferisce alla relazione con se stessi, la philautia che è l’amore di sé. 

 

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