Un richiamo accorato all’unità e al riconoscimento del valore reciproco. Il desiderio di sopraffazione e di umiliazione, che alcune culture e popoli perpetuano sulle donne, nasconde una scissione profonda nel maschile che è necessario e urgente riconoscere e sanare.
Alle sorelle e ai fratelli sparsi per le terre, io, Maria di Magdala, apostola, sorella e compagna di Colui che l’Eterno ha inviato nel mondo per saggiare il cuore dell’uomo con l’aratro del suo amore, rivolgo il mio saluto.
È in nome di tale amore che mi sono decisa a inviarvi queste parole, non per ammonirvi, non per consigliarvi o istruirvi, bensì per servirvi. E, insieme a voi, bramo servire la mia anima e ancora di più la verità generatrice che si riconosce ancor prima di conoscerla. Seppur lontana, mi pongo al vostro fianco, intorno a quel Fuoco che innumerevoli volte scaldò le membra stanche dei discepoli del Maestro durante il suo peregrinare, e le cui fiamme ardono ancora in noi sotto la cenere. È dalla loro benevolenza che traiamo tepore e forza per affrontare le duplici direzioni del viaggio che siamo chiamati a percorrere nel mondo, dentro e fuori di noi, tra ciò che avvertiamo attraverso i nostri sensi e tra quanto di più prezioso dell’oro non è da essi percepibile. Proprio nei giorni in cui ci apprestiamo a celebrare il miracolo compiuto dal Maestro sulle rive del lago di Tiberiade, in cui sfamò la moltitudine di pellegrini accorsi ad ascoltare la sua parola grazie a pochi pesci e alcuni pani, ci è giunta voce che voi, fratelli in Cristo, presi dalla vicinanza con le usanze care ai fedeli del dio del tempio, abbiate cominciato a considerare la donna meno degna dell’uomo di stare alla presenza di Dio. Il suo corpo sarebbe tornato a essere ritenuto fonte di scandalo e di turbamento, impuro, e in quanto tale fatto oggetto di disposizioni destinate a velarne ogni contorno e bellezza, al di là delle mura domestiche. In molti vorrebbero che tornasse a essere sottomessa, come una qualsiasi proprietà, all’autorità del marito, del padre, del fratello come dei figli maschi. Viene messa in dubbio la sua capacità di discernimento e, a causa di ciò, il numero delle diacone si prosciuga, così come quello delle celebranti e delle profetesse. Sempre meno donne sarebbero invitate a parlare nelle assemblee